Michele Magno (Manfredonia, 5 gennaio 1917 – Manfredonia, 6 marzo 2003)

MIchele MagnoNato da famiglia povera e di pescatori, dopo aver superato brillantemente la quinta elementare il maestro convince la madre a mandarlo alla scuole medie a Foggia, perché uno dei più bravi alunni della scuola. Ripaga la fiducia arrivando a prendere per tempo e con ottimi voti il diploma di ragioniere.
Scoppiata la seconda guerra mondiale è costretto a lasciare gli studi universitari.
Dopo la Guerra diviene sindacalista, poi segretario dellaCamera del Lavoro di Foggia dal 1945 al 1955, dove conosce e lavorare fianco a Giuseppe Di Vittorio, a quei tempo alla guida della CGILnazionale.
Dal '53 al '72 fu deputato per quattro consecutive legislature nelle file del partito comunista. Nelle elezioni del '68 la direzione del partito comunista aveva deciso di non candidarlo per far posto ad un altro compagno, lui accettò la decisione. Ma il direttivo ebbe a tornare sui propri passi e ricandidare Magno sia alla Camera che al Senato. Quell'anno venne eletto sia alla Camera che al Senato, rispettivamente con 21.431 voti e 43.547 diventando il candidato più votato di Puglia.
Sindaco di Manfredonia dal 30 giugno 1975 al 1982, si è battuto per la delocalizzazione dello stabilimento Anic-Enichem dopo l'incidente del 26 settembre 1976, quando all'interno della fabbrica esplose una colonna d'arsenico.Muore il 6 marzo 2003 nella sua casa di Manfredonia.
Ha scritto:
Lotte sociali e politiche 1972.
La Capitanata dalla transumanza al capitalismo agrario, 1974.
Galantuomini e proletari in Puglia, Roma, Editori riuniti, 1984.
La Puglia tra lotte e repressioni, 1987.
La Capitanata dalla pastorizia al capitalismo agrario,

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